Antonio Bocchi Medico chirurgo Plastico parmigiano ha posato il camice e ha scritto "Blues in nero" un noir dal sapore nostrano dove si posso i luoghi e i modi di dire di Parma e della Bassa fra le note del blues e un tocco di fantascienza.

IL FATTO CURIOSO CHE NON E' UN ARTISTA PER PROFESSIONE MA PER VOCAZIONE.

La sua attività principale è quella del chirurgo plastico, prestato di volta in volta alla musica, al cinema, e alla prosa.

Con «Blues in nero» approda al giallo, con un romanzo ambientato nelle strade parmigiane e nei paesi vicini.

«Il romanzo ha una narrazione circolare ed è caratterizzato da un protagonista dai tratti autobiografici e da precise coordinate spazio temporali. C’è l’estate, con il caldo della pianura Padana quasi ossessivo, e c’è Parma, con la sua provincia. Il tutto attraversato da una sorta di malinconia che forse è data proprio dalla presenza del blues». Già. Perché come ammette lo stesso autore, «il blues è l’anima musicale dell’intera vicenda, mentre il riferimento al nero, dato nel titolo, sta a simboleggiare il mistero». «Blues in nero», edito da Salani, è una storia dal ritmo incalzante, ricca di tensione, un libro che si potrebbe prestare ad una trasposizione cinematografica ma anche, per stessa ammissione dell’autore, ad avere un seguito con altri romanzi.

La professione  mi soddisfa: è in sinergia con l'arte e non in antitesi.  Avere passioni umanistiche è utile per il medico che si confronta con chi è in stato di sofferenza.