Se il grado di civiltà di un popolo si misura dal rispetto che esso manifesta verso i più deboli, possiamo considerarci a buon punto. In una visione della persona come portatrice di valori al di là dell’età e delle condizioni fisiche, la cura ed il suo pieno reinserimento nella comunità, sono da leggere come un progresso per tutti sul piano della crescita civile.
Tutto ciò è stato recepito dall’ Azienda Ospedaliero- Universitaria che sta completando la realizzazione di un giardino riabilitativo nell’area esterna del Padiglione Barbieri , uno spazio verde che possa agevolare il recupero dell’autonomia dei pazienti con disabilità motoria ad entrare nuovamente nella vita sociale sostenuti dall’esperienza dei medici e dalla solidarietà della cittadinanza.
L’esposizione del piano di realizzazione del Giardino Riabilitativo, è stato presentato a Palazzo Bossi- Bocchi su invito dell’Associazione Mogli Medici Italiani di Parma, orgogliosa di dare voce e sostegno ad una proposta innovativa, unica in Italia. Dopo il benvenuto agli ospiti e l’introduzione della Presidente Daniela Capocasale, hanno illustrato l’importanza di quest’impresa i relatori Dott. R. Brianti e Dott. F. Dazzi dell’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa, l’Architetto C. Beghi del Comune di Parma, ideatori di questa ammirevole sfida che unisce competenze multidisciplinari. Dall’interessante esposizione, che prende le mosse da esperienze attuate nel Nord Europa, si apprende come sia opportuno in alcuni casi, provocare le difficoltà e creare semplici barriere architettoniche per simulare l’ambiente urbano.
Infatti nel giardino riabilitativo, concepito in modo simmetrico per favorire l’orientamento, lo spazio per i pazienti è caratterizzato da superfici facilmente calpestabili e da tragitti con sabbia o porfido, oppure da ostacoli adeguati al recupero delle abilità motorie, alternati ad aree per attività manuali e per la stimolazione sensoriale. Sono presenti aiuole con fiori colorati, cespugli di essenze, coperture a gazebo, il tutto mirato a far sì che il soggetto abbia un recupero fisico e psicologico e diventi consapevole delle sue potenzialità residue. L’ambiente verde ,gradevole, ospitale, potrà essere animato anche dalle famiglie, che vivranno questo percorso con i loro cari in una dimensione meno fredda ed impersonale. Il progetto ha suscitato l’entusiasmo giovanile, tanto che alcune scuole cittadine hanno contribuito attivamente alla sua realizzazione.
L’opera che verrà inaugurata Venerdì 21 Marzo 2014 è pertanto il frutto di un’azione corale che ha saputo cogliere un’opportunità speciale, un’idea generosa capace di donare fiducia e speranza a persone che hanno sofferto indicando loro uno spiraglio di luce nel tunnel dell’isolamento.