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Relazione Pediatra Chiara Gelmetti

 

"Vaccini e disinformazione mediatica. La diffidenza causa la scarsa copertura vaccinale e ricompaiono gravi malattie da tempo debellate, con rischi mortali."

Dott.ssa Gelmetti Chiara Pediatra di libera scelta Ausl Reggio Emilia

"Il punto di vista del pediatra di libera scelta"

Il pediatra di libera scelta (PLS) è il medico deputato alla gestione delle patologie acute che possano essere seguite a domicilio ma soprattutto è colui che si occupa di seguire i bambini nelle varie tappe della loro crescita e di promuovere una cultura della salute. I bilanci di salute sono delle visite periodiche che consentono al pediatra di trattare con le famiglie temi specifici legati all'età del bambino. I primi bilanci di salute passata la fase critica neonatale sono quelli in cui si affronta il tema delle vaccinazioni, cercando di dare spiegazioni chiare e semplici e di fugare eventuali dubbi, perplessità e paure che la famiglia manifesti. Il problema delle perplessità legate alle vaccinazioni è un problema attuale ed emergente e presenta peculiari caratteristiche etniche e sociali: infatti nell'esperienza del PLS è noto che l'adesione vaccinale sia pressocchè assoluta tra gli extracomunitari, soprattutto provenienti da paesi più poveri, mentre i maggiorni dubbi e le maggiori resistenze vengono poste da famiglie italiane, con un discreto livello culturale e quindi con un facile accesso a internet, alle riviste.... Per chiarire lo scenario che noi PLS affrontiamo presento alcuni casi clinici che fungeranno da spunto per discutere le motivazioni presentate dalla famiglia e per provare a rispondere chiarendo invece quali sono le motivazioni offerte dalla scienza medica.

Caso 1: La famiglia accetta la vaccinazione contro il tetano in quanto a loro parere il tetano rappresenta un rischio reale per la bambina, poichè vive in campagna, gioca in giardino a contatto con la terra...ma rifiuta le altre vaccinazioni proposte, obbligatorie e facoltative. Analizzando le motivazioni di tale scelta se ne individuano 2 principali: queste malattie non spaventano in quanto "evitando comportamenti a rischio non verrà mai in contatto" rinforzando il suo organismo con una corretta e mirata alimentazione il suo sistema immunitario sarà in grado di rispondere adeguatamente ai vari insulti infettivi del mondo esterno Ovviamente i PLS come promotori di corrette abitudini alimentari e corretti stili di vita riconoscono il ruolo fondamentale dell'alimentazione nella crescita del bambino ma è altrettanto ovvio che un organismo nutrito correttamente non è solo per questo in grado di difendersi da patologie specifiche che richiedono anticorpi mirati come quelle che i vaccini possono prevenire. Per quanto concerne la prima obiezione ovvero il fatto che il bambino non incontrerà mai le suddette patologie, per comprendere l'erroneità di tale affermazione è sufficiente analizzare le singole malattie e la loro incidenza in Italia e nel mondo. SI sta infatti assistendo ad una ricomparsa di focolai di tali patologie legati al fatto che calando la copertura vaccinale sta venendo meno l'effetto "gregge" che protegge la popolazione impedendo la diffusione della patologia. Focolai di pertosse, morbillo, infezioni da Pneumococco in Italia, casi di difterite in europa, poliomielite in mediooriente, rosolia....sono facilmente documentabili e dovrebbero rendere evidente che la possibilità di venire in contatto con tali patologie non è poi così remota. Anche la grande resistenza nell'ambiente del virus dell'epatite B lo rende estremamente pericoloso in caso per esempio di puntura accidentale con ago infetto ed è noto che l'epatite B contratta da bambini ha un tasso di cronicizzazione molto più elevato rispetto alle altre fasce di età. Quindi risulta chiaro che l'evitare comportamenti a rischio e il nutrirsi correttamente non possono rappresentare un'adeguata prevenzione per le patologie in oggetto.

Caso 2: Si tratta di un altro caso tipico in cui la famiglia pur riconoscendo l'importanza delle vaccinazioni rifiuta di sottoporre il bambino alle sedute "classiche" pretendendo somministrazioni di vaccini monovalenti, quindi singoli ed in età più avanzata in quanto: hanno timore di sottoporre un organismo così piccolo ad un carico eccessivo per il suo sistema immunitario il bambino è troppo piccolo, meglio aspettare che sia più grande e quindi più pronto Innanzitutto bisogna dire che studi hanno dimostrato che il sistema immunitario del bambino è in grado di rispondere fino a 10000 antigeni mentre per esempio in totale nei vaccini ne vengono iniettati meno di 150. Per meglio comprendere si pensi che un feto nell'utero materno si trova in un ambiente sterile mentre alla nascita viene catapultato in un mondo circondato da miliardi di virus, batteri e funghi....e il suo sistema immunitario inizia a rispondere subito. Inoltre se è vero che non è corretto vaccinare prima delle 6 settimane di vita poiché la vaccinazione potrebbe interferire con il corretto sviluppo del sistema immunitario è altrettanto vero che attendendo oltre i due mesi si rischia solo di lasciare aperta una finestra temporale di suscettibilità alle infezioni, che sono tanto più gravi quanto più il bimbo è piccolo, anche perché la protezione fornita dagli anticorpi materni si dimezza ogni 30 giorni. Ultima osservazione è che vaccinare per singole patologie oltre che non avere un fondamento scientifico sarebbe insostenibile per il bambino stesso, sottoposto a numerose inutili e dolorose punture ma anche per il sistema sanitario nazionale, che verrebbe sommerso di sedute vaccinali.

Caso 3: La bambina aveva effettuato regolarmente le prime 3 sedute vaccinali ma la famiglia rifiutava il vaccino contro Morbillo Parotite e Rosolia (MPR) in quanto i genitori si erano documentati e avevano letto della presunta correlazione fra MPR e autismo. Tale correlazione è stato dimostrato essere assolutamente falsa e priva di fondamento, frutto di una bufala scientifica tale da costringere la rivista che aveva pubblicato lo studio a ritirare l'articolo e l'Ordine dei Medici a radiare il medico che lo aveva effettuato. Sono seguiti numerosi studi successivi che hanno confermato l'assenza di correlazioni ma purtroppo il timore è ancora molto diffuso. Perché quindi si sta affermando e diffondendo l'obiezione vaccinale? Vi è una scarsa percezione del rischio legato alle malattie e al contrario vi è una grandissima preoccupazione per i rischi potenzialmente collegati alla vaccinazione (malattie, adiuvanti...). Per quanto concerne le malattie si può come detto pensare alla correlazione MPR e autismo di cui abbiamo già parlato ma anche per esempio la correlazione tra la prima seduta vaccinale e la SIDS, ovvero la morte in culla. A questo proposito dobbiamo dire che tutti gli studi effettuati non hanno evidenziato alcuna differenza nell'incidenza della SIDS tra i vaccinati ed i non vaccinati. Ovvio che la SIDS può avvenire proprio a quell'età ma questo non significa ci sia un rapporto causa effetto fra SIDS e vaccino, così come l'autismo è pressoché impossibile da identificare prima dei 16/18 mesi , età di alcuni mesi successiva a quella della vaccinazione. Per quanto concerne gli adiuvanti che tanto spaventano in quanto per esempio l'etilmercurio è stato imputato di provocare danni al sistema nervoso e quindi favorire lo sviluppo di patologie quali appunto l'autismo: bisogna dire innanzitutto che è il metilmercurio (che non è mai stato presente nei vaccini) e non l'etilmercurio a passare la barriera ematoencefalica, ma anche che da circa 15 anni nei vaccini si trova come adiuvante l'alluminio che è il più diffuso metallo sulla crosta terrestre e che non dà nessuna complicazione. Un altro punto importante è la scarsa compattezza della classe medica sul tema vaccinazioni. Capita che le famiglie ricevano informazioni discordanti da medici differenti e questo non fa che accrescere dubbi e timori. Senza considerare che spesso si cercano risposte alternative legate alla medicina non convenzionale, che non sono inerenti al tema del convegno ma che pare abbastanza evidente non possano essere la soluzione per le patologie prevenibili con le vaccinazioni. Un ulteriore aspetto da trattare riguarda le affermazioni riguardanti presunti guadagni da parte dell'industria farmaceutica, che a detta degli antivaccinisti speculerebbero per guadagni economici stellari sulla vita dei bambini. Premettiamo che i brevetti sui vaccini sono quasi tutti scaduti quindi non c'è alcuna garanzia di guadagno ad essi legata. Inoltre i vaccini sono farmaci a somministrazioni fisse, 4 nei primi anni poi un richiamo a 6 e poi uno ogni 10 anni. Risulta evidente che l'industria guadagna molto di più dalla terapia della patologia acuta che dalla prevenzione attraverso i vaccini. In conclusione quindi si può affermare che vaccinare i bimbi sia una scelta corretta perché li si protegge da malattie gravi, potenzialmente fatali e con le quali potranno venire a contatto durante la loro esistenza. Queste malattie inoltre li rendono più suscettibili ad altre patologie, in quanto vanno ad indebolire il sistema immunitario. Il morbillo per esempio deprime il sistema immunitario di coloro che lo hanno contratto addirittura per gli anni successivi, rendendo il soggetto molto più vulnerabile. Vaccinando i bambini inoltre si compie un atto dal valore civile in quanto si contribuisce a mantenere quella immunità di gregge che protegge anche coloro che per motivi di salute non si possono vaccinare o hanno perso l'immunità acquisita in precedenza, quali gli immunodepressi, gli oncologici... Non meno importante deve essere la consapevolezza che i vaccini sono sicuri e che gli effetti collaterali gravi sono estremamente inferiori rispetto alle complicazioni legate alla patologia stessa. Tornando sempre al morbillo, si pensi che contraendo la malattia l'incidenza di encefalite è 1:1000 mentre con il vaccino è 1:1000000. L'unico rischio reale della vaccinazione è la reazione anafilattica, anch'essa evento rarissimo (circa 1:1000000) ma che viene monitorata rimanendo 30 minuti in sede vaccinale dopo la somministrazione della dose e trattando tempestivamente secondo protocolli standard già i primi sintomi di allarme.


 



 

 


















 










 

Aggiunto alle 04:10 PM



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