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Bari, congresso nazionale sulla Medicina di Genere

Salute e medicina devono essere interpretate secondo specifici indicatori di genere sia di tipo biologico (differenze uomo-donna), che socio-culturale ed economico. La Medicina di Genere rappresenta oggi uno degli ambiti di ricerca che meglio esprime la complessità della vita dell’individuo. È ormai noto a tutti l’impatto che alcuni fattori quali genere, ambiente, stili di vita e condizioni socio-economiche esercitano sulla salute dell’individuo. Tali fattori oggi, oltre ad essere considerati significativi determinanti di salute, sono in grado di condizionare i percorsi diagnostici ed intervenire sui risultati delle terapie, in modo da ridurre anche la spesa sanitaria.

Questo sarà il filo conduttore del convegno nazionale organizzato dal Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG) e sostenuto dal Consiglio Regionale della Puglia, con il supporto organizzativo di C.labMeeting,che si svolgerà al Palace Hotel di Bari venerdì 2 e sabato 3 ottobre.

Il ConsiglioRegionale della Puglia, con cui il GISeG ha sottoscritto un protocollo di intesa, sensibile alle problematiche legate alla medicina di genere, ne promuove la progressione e la conoscenza.

“Quindi se da un lato sono descritte – come spiega la dottoressa Annamaria Moretti presidente nazionale GISeG – evidenze sulle differenze di genere esistenti tra uomo e donna in alcuni ambiti di patologia quali reumatologia, pediatria, ortopedia, cardiologia, infettivologia, oncologia, odontoiatria, di cui si parlerà nel corso del congresso, elemento di discussione abbastanza recente è la valutazione della relativa appropriatezza terapeutica. Ulteriore oggetto di discussione sarà la valutazione della relazione esistente fra patologia e relativi livelli di gravità, differente grado di istruzione, contesto socio-economico e l’impatto che questi parametri potranno avere sull’esito della malattia stessa“.

Nel congresso è stata anche prevista una sessione dedicata al Covid-19, che evidenzia significative differenze di genere, in cui saranno analizzate le problematiche determinate dalla pandemia sull’individuo nelle varie fasce di età e nei vari contesti geografici, sociali ed economici.

Argomento di notevole interesse sarà anche l’ “Urbanistica di genere” che indagherà il contesto in cui vive l’individuo ovvero l’organizzazione strutturale e sociale delle città o delle abitazioni ed il riscontro sulla salute. Queste considerazioni dovranno portare ad una nuova coscienza del medico in merito alla propria attività e alla consapevolezza politica della necessità di stesura di piani di salute secondo un’ottica di genere.

Nella professione medica l’approvazione della legge sulla Medicina di genere cambierà necessariamente le conoscenze e determinerà la consapevolezza di variare il proprio approccio al paziente.

La legge sulla medicina di genere evidenzia, infatti, quattro punti fondamentali da osservare: la ricerca, la formazione, i percorsi clinico-terapeutici e l’informazione del cittadino. La formazione costituirà quindi in tale ambito una esigenza inderogabile, quanto il diritto per il paziente ad essere informato.

Al fine di una migliore prestazione sanitaria è fondamentale considerare che i programmi di formazione devono essere orientati anche agli operatori sanitari, ma sarebbe opportuno proporre tali conoscenze anche in ambiti non medici, per categorie interessate alla salute quali giornalisti, avvocati, ingegneri.

Lo sforzo e l’obiettivo del congresso sono proprio creare una nuova cultura e conoscenza delle esigenze reali dell’individuo capaci di incidere non solo sulla sua salute e sulla cura della malattia, ma anche sulla sua qualità di vita.

Questo congresso diventa quindi una sollecitazione a tutti gli attori del sistema, operatori sanitari, politici, professionisti, associazioni di volontariato e cittadini al fine di integrare il loro intervento per determinare una percezione e percorsi di salute più condivisi anche con la politica.

Per questo, la presenza al congresso di Sandra ZampaSottosegretaria di Stato alla Salute è un segnale importante  di attenzione e consapevolezza per la problematica. Altri ospiti illustri apporteranno il loro contributo quali Rossana Ugenti, Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ssn, e Luisa Antonella De Paola, rappresentante del Miur.

 

Salute e medicina devono essere interpretate secondo specifici indicatori di genere sia di tipo biologico (differenze uomo-donna), che socio-culturale ed economico. 
La Medicina di Genere rappresenta oggi uno degli ambiti di ricerca che meglio esprime la complessità della vita dell’individuo. È ormai noto a tutti l’impatto che alcuni fattori quali genere, ambiente, etnie,stili di vita e condizioni socio-economiche esercitano sulla salute dell’individuo. Tali fattori oggi, oltre ad essere considerati significativi determinanti di salute, sono in grado di condizionare i percorsi diagnostici ed intervenire sui risultati delle terapie, in modo da ridurre anche la spesa sanitaria.
Premiazione da parte della Presidente nazionale AMMI Michela d'Errico Alfieri  a Bari della nona edizione del concorso “Medicina e Farmacologia di genere” AMMI.
Il Progetto risultato vincitore, "Il colon come produttore di ormoni: differenza di genere in condizioni fisiologiche e post-gonadectomia", è stato presentato dalla dott.ssa Silvia Diviccaro e sarà sviluppato presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell' Università degli Studi di Milano.

Aggiunto alle 02:10 PM

da Redazione bonculture news

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